Il futuro dei figli


bambini-giocano-fontanaOgni anno molti genitori si interrogano preoccupati sulle nuove attività sportive e artistiche da proporre ai loro figli.  Quelle dell’anno precedente sono state seguite dai ragazzi di malavoglia e senza alcuna gratitudine per la mamma, il papà, alcuni zii e nonni, che hanno fatto i salti mortali per portarli a equitazione, lontano chilometri da casa, in orari complicatissimi, incastrandoci dentro settimanalmente anche le lezioni di pianoforte, quelle di spagnolo, le ripetizioni di matematica e gli appuntamenti col dentista.
Niente.
I figli in questione stanno tutto il giorno a guardare lo smartphone e fanno pisolini tra un trasferimento e l’altro; arrivano alle mie sedute con faccia stravolta, occhiaie e torcicollo.
Rimango sempre stupita da quanto questi figlioli siano educati e pazienti con me: mi salutano, s'informano su come sto, sbirciano l’orologio, si mettono comodi e mi sorridono benevoli. Hanno più impegni di un ministro e sognano segretamente un centro benessere dove andarsi a riposare. Non avrei mai pensato di ritrovarmi a chiedere a bambini di nove anni: “Ti piacerebbe fare yoga?” e di sentirli rispondere, rianimati da improvviso interesse: “Rilassa?”
Non mi pare il caso di fare della psicologia, a questo punto, se non quella del buonsenso.
Penso che non sia tanto la scelta dell’attività che compete al genitore, quanto soprattutto la scelta del Maestro: qualcuno che sappia accendere l’interesse dell’allievo per ciò che insegna, qualunque cosa insegni.
Spedire i ragazzi a fare un corso eventualmente alla moda purché facciano qualcosa, almeno fino alle cinque, non può essere inteso dai figli come una ghiotta opportunità, perché di fatto è un dovere.
Non sanno cosa scegliere perché sono troppo giovani per sentirsi assolutamente attratti da qualcosa e sono anche troppo confusi, tra aspettative altrui, mode, miti.
Se a casa non c’è nessuno che abbia talento per la pittura e loro passano il tempo a disegnare, forse non sono inaspettatamente dei nuovi Picasso: magari lo fa la loro compagna di scuola, quella che ammirano di più. È normale.
Non preoccuparti di quanto studiare violino ti ha o ti avrebbe formato il carattere, genitore. Per i tuoi figli cerca attentamente chi gli insegni la Passione. Dai loro l’opportunità che forse davvero è mancata anche a te: quella dell’Ispirazione.
Loredana de Michelis

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