Cosa NON è la Depressione, detto in parole povere.

uomo seduto di spalle con rami sulla schiena
Foto: Christian Hopkins
Sento sempre i telegiornali usare la parola depressione a casaccio, facendo intendere al pubblico che si tratta di un termine soft per definire la "pazzia generica".Vedo depressi vergognarsi di essere diagnosticati tali e tentare di curarsi di nascosto, perché gli altri potrebbero considerarli delle persone viziate, o pigre, o deboli. Ma anche pericolose e imprevedibili.

La depressione NON è una forma di pazzia: il depresso NON è una persona stramba o socialmente pericolosa. Il signore che si mette a sparare sul vicinato NON lo fa perché è depresso: forse è ANCHE depresso, ma ciò che lo induce a fare un gesto simile è un altro disturbo.
Sì: la depressione può coesistere con altri disturbi o malattie.
La depressione NON è una forma di pigrizia: è uno stato cronico di tristezza, paralizzante.
La depressione NON è un vizio o debolezza di carattere: stacci tu tutta la vita con l'umore di chi ha appena subito una grave perdita. A volte certi stati diventano cronici, dipende da ormoni, chimica, metabolismo, assetto neurologico.
Dalla depressione NON si può uscire con uno sforzo di volontà. A nessuno piace essere triste e sentirsi inutile: se fosse così facile venirne fuori, tutti farebbero uno sforzo di volontà, ma non funziona. Continuare a sostenere che la depressione è una forma di debolezza o addirittura una scusa, è un vero atto crudele nei confronti dei depressi (molti dei quali anziani e bambini).
La depressione vera, purtroppo, nella maggior parte dei casi NON si risolve con gli psicofarmaci. Non basta prendere una pastiglia per essere felici, per quanto in molti ci provino, anche in cerca di un minimo sollievo.
Non tutte le persone che dicono di essere depresse lo sono: la tristezza, stagionale, periodica, legata a fatti spiacevoli, la noia, la frustrazione, sono fenomeni normali fino a quando sono contestuali e momentanei. Non tutte le forme di dolore sono depressione. Il termine è abusato, a grave discapito dei depressi veri. È normale "sentirsi depressi" se ci è successa una cosa triste, ed è giusto cercare di darsi una mossa, oppure scegliere di vivere il momento di tristezza appieno per cercare di maturare. Di solito, però queste cose passano da sole.
La depressione vera è cronica, ed è una sensazione di stanchezza infinita, di inutilità, di disperazione che ti assale a tradimento, mentre parli o guardi qualcosa; è la gioia che non ti contamina più e il dolore che invece s'ingigantisce per nulla; è l'indifferenza alle emozioni che invece vorresti avere. È un sonno infinito o un'insonnia perenne, è sogni frustranti, da cui ti svegli ogni giorno distrutto. È un muro alto chilometri da scavalcare per ogni piccola cosa.
A volte la depressione è il sintomo iniziale di una malattia neurologica e si accompagna invariabilmente alla perdita di memoria e di reattività. Si avvita sull'altra malattia e coesiste, peggiorando ogni cosa. Eppure la depressione cronica NON è un'ovvia conseguenza dell'essere ammalati di altre malattie o dell'avere subito una disgrazia: c'è chi ha malattie gravissime o vive situazioni molto difficili e non è depresso, mentre c'è chi invece non ha nulla di cui lamentarsi, eppure è depresso.
La depressione cronica è una malattia dell'umore, che come altre funzioni del nostro corpo, è regolato da numerosi fattori, anche fisiologici oltre che psicologici.
Attualmente non esistono descrizioni univoche e cure universalmente efficaci per la depressione: si tratta quindi di un problema serio. La percentuale di depressione nei figli di depressi (anche allevati da altre famiglie) è più alta della media: questo ci dice che c'è anche una componente strutturale, neurologica, che ne facilita lo sviluppo.
La depressione cronica è una malattia con la quale molte persone sanno che dovranno convivere tutta la vita, senza un solo giorno di pausa. È la principale causa del suicidio, che arriva dopo anni di sofferenza invalidante. In Australia, il suicidio è la seconda causa di morte delle persone sotto i 40 anni. Nonostante questi dati, la depressione è ancora socialmente molto sottovalutata, se non addirittura ridicolizzata.

Loredana de Michelis

Un articolo su una forma particolare di depressione, quella successiva a un intervento chirurgico importante è QUI

2 commenti:

  1. La depressione è quando ti volti indietro e non riesci più a vedere nulla di bello. Quando il tuo presente è fatto di buio dell'anima e il tuo futuro non ti interessa più. Quando cerchi di rievocare nella memoria i bei momenti del tuo passato, - e sai di averne avuti tanti, - ma essi non riescono più strapparti un mezzo sorriso o a farti provare un briciolo di emozioni positive. Quando la tua vita di ieri, di oggi e di domani ti sembra un lungo e insensato film in bianco e nero. Quando sai che ci saranno ancora degli eventi che ti faranno provare gratitudine nei confronti del destino, che arriveranno dei momenti per cui vale la pena di restare, - perché non può essere altrimenti, - ma tutto questo non è abbastanza.
    La depressione è quando non ti importa più se dimagrisci o ingrassi, quando non ti importa se vai in giro coi vestiti freschi di lavatrice o quelli puzzolenti che usi da settimane, se hai i capelli sporchi o lavati... Quando non ti importa più della tua salute. Quando il fisico che si indebolisce di giorno in giorno non attiva più nessun campanello d'allarme volto a risvegliarti e a toglierti dal sentiero di autodistruzione che hai imboccato. La depressione è quando l'immagine orrenda che ti restituisce lo specchio non ti indigna più, e la preoccupazione della gente per il tuo aspetto trasandato non ti sfiora in alcun modo.
    La depressione è quando avanzi per inerzia, quando vivi alla giornata. La giornata fatta di tante ore interminabili che sembrano una tortura. La depressione è quando non hai il coraggio di ammazzarti, ma pensi continuamente che un bell'incidente stradale o un tumore, scoperto in fase avanzata, quando è già tardi per qualsiasi cura, sarebbe un'ottima soluzione a tutti i tuoi problemi.
    Quando la parola “morte” inizia a diventare sinonimo della parola "liberazione".
    La depressione è quando non riesci ad alzarti dal letto, quando perdi giornate su giornate di lavoro... Che sommandosi, diventano settimane per poi diventare mesi.
    La depressione è quando non ti interessa più a ristabilire giustizia per i torti subiti o dire a un amico lontano, che non senti da anni, che ti ricordi di lui e gli vuoi ancora bene.
    La depressione è quando non cerchi nemmeno più aiuto perché non ti più importa più di niente di niente. La depressione è L'INDIFFERENZA nei confronti di te stesso e della tua vita.
    La depressione è quando sai di aver smarrito la strada, ma non ti importa più se riesci a ritrovarla o meno. La depressione è sentirsi morti dentro.
    La depressione è la RASSEGNAZIONE a una lenta agonia senza fine.

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