Signore in sovrappeso: siete state prese in giro.

copertina magazine Marie Claire

In un mondo di Guerrilla Marketing nel quale farsi notare è la vera ossessione di molti, l'ultima soluzione, forse suggerita dai social, è quella di aizzare i moralisti di turno, scavando nelle loro profonde frustrazioni.

Forse Marie Claire ha semplicemente sbagliato copertina, ma probabilmente, invece, l'ha azzeccata: più attenzione di così non la poteva attirare. Ciò che mi fa propendere per la seconda ipotesi sono le statistiche ben note a chi pubblica la rivista, relative al suo tipo medio di lettrice. Non è necessario conoscere le statistiche, comunque: basta guardarsi intorno e notare che Marie Claire, come tutti gli altri, pubblica su ogni numero almeno un articolo che parla di come perdere peso, sia generico che localizzato.
Sì, l'ideale di glamour per le masse è ancora la magrezza, proprio perché continua ad essere di pochi, sempre più pochi. Sì, chi non è magro continua a invidiare le persone magre e per questo Marie Claire le mette in bella mostra: l'occhio della persona in sovrappeso scivola sul loro corpo e s'infiamma d'indignazione, ma subito dopo cerca una dieta ipocalorica, magari vegetariana, che l'alimentazione sana è importante. Ecco, la salute è la cosa importante, non la bellezza: quale insulto migliore a una magra se non quello di dirgli che è patologica?
In realtà non è dato sapere se la ragazza ritratta nella copertina di Marie Claire sia anoressica: è molto imbellettata ma potrebbe anche avere 15 anni ed essere semplicemente ancora una bambina, in posa tipica da adolescente, non certo sfatta, delusa, reduce da violenze, come dice chi non sa più cosa inventarsi per non riconoscere che il problema è suo.
Se le persone che guardano non fossero ossessionate dal loro peso come unico metro di giudizio e fonte di speranza, noterebbero innanzitutto due cose, che le porterebbero a capire quanto sia assurda la polemica sul "messaggio distorto di ideale femminile": la prima è che questa foto è chiaramente provocatoria, la seconda è che le donne in sovrappeso sono in costante aumento da decenni, quindi questi "messaggi" evidentemente non hanno tutto l'effetto che si teme possano avere. Detto questo, le terza cosa che andrebbe notata, ma giusto per fare i pignoli, è che la ragazza ritratta su Marie Claire non è particolarmente bella: ha le orecchie a sventola, un labbro corto congenito peggiorato dall'ombra della fotografia, ha gli occhi sporgenti di un'ipertiroidea e la testa sproporzionata rispetto al busto. Per giunta è senza seno, guarda caso in un'epoca in cui le sedicenni si fanno aumentare il seno chirurgicamente, con il permesso della mamma.
Sì, care mamme complessate di sedicenni protesizzate, vi stanno dando delle burine. Arrabbiatevi e parlate male: tanto non vedevate l'ora e state facendo gran pubblicità. I teorici della giusta immagine della donna, al loro computer con la cintura che tira, si avventeranno per dare visibilità a se stessi e di conseguenza anche a Marie Claire: è sempre una faccenda di fame pure questa.
La foto di una ragazza con un corpo androgino fa anche l'occhiolino alla nuova moda del transgender: per la chirurgia plastica sarà solo un cambio di settore, per molti invece una tragedia, ma questo, così come il fatto che si continuino a usare modelle minorenni, non frega a nessuno.
Detto per inciso, l'anoressia è una malattia che non ha nulla a che vedere con la vanità, come le abbuffatrici patologiche vorrebbero insinuare, ponendosi così su un gradino diverso, almeno morale. Persino chi si occupa di anoressia continua a vanverare di aspetti estetici travisati: non c'è niente di più assurdo e irrispettoso nei confronti di una malattia che rischia di essere mortale.
Nonostante la gravità dell'anoressia, quella vera, è facilissimo che una donna semplicemente snella si senta dare dell'anoressica dal ciccione di turno, e sia accusata di "stare a dieta" come se fosse un peccato gravissimo. Di contro, è severamente vietato dire a qualcuno "sei grasso" e "mangi come un maiale" anche se gli obesi sono in numero ben maggiore degli anoressici e muoiono, pure loro. Però almeno consumano, e tanto: questo è un fatto che l'industria, anche dell'informazione, non sottovaluta mai.
Insomma, sovrappeso è sano, insistiamo a dirlo, anche se una persona in sovrappeso costerà alla sanità pubblica molto di più di una sottopeso. Anche se vivrà muovendosi impacciata, impigrita, dedita a una dipendenza, che è quella del cibo in eccesso, che la metterà a rischio d'infarto, di tumore, di problemi articolari e circolatori a cui la persona di peso normale o sottopeso sarà meno soggetta.
Non sarebbe meglio specificare che sovrappeso e sottopeso sono due aspetti della stessa medaglia e che i disturbi alimentari sono una piaga pericolosa in entrambi i sensi? Perché insistere a dire che i pochi magri sono tristi e malati e i grassi numerosi sono invece sani e felici? Il cibo è una fonte di piacere quanto il poter correre o allacciarsi le scarpe senza impedimenti.
In tutto questo livoroso protestare e dare giudizi, si nasconde l'aspetto più problematico da affrontare, quello che non osa mai menzionare nessuno: molte donne belle sono magre, ma soprattutto sono ben fatte, hanno corpi armoniosi e proporzionati, gambe dritte, caviglie sottili. Siamo poi sicuri che basti dimagrire e fare ginnastica per aggiudicarsi la bellezza esteriore? Speriamo di sì, perché se così non fosse non ci sarebbe proprio speranza: le belle resterebbero belle e le altre no. E dietro a tutta questa fiera si scoprirebbe che c'è il solito, discriminatorio, medievale sistema: al rogo le gnocche, perché sono magre, quindi patologiche, quindi tutte streghe.

Loredana de Michelis

libro-nerd-fitness
Nerd Fitness

Nessun commento:

Posta un commento